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EGITTO: ITALIA IN CAMPO PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO

Prosegue anche nel 2013 il forte sostegno dell’Italia alle missioni archeologiche, antropologiche e etnologiche in Egitto. Tali missioni, che rappresentano un prezioso strumento di formazione e di trasferimento di tecnologie in alcuni settori chiave come il restauro e la tutela del patrimonio culturale, collocano l’Italia a un livello di eccellenza internazionalmente riconosciuto.

L’ingente impegno sul fronte culturale, della valorizzazione e salvaguardia del patrimonio archeologico in Egitto vuole contribuire attivamente e concretamente al dialogo interculturale e alle politiche di sviluppo, in forte continuità con gli impegni degli ultimi anni, nonostante la fluidità del contesto socio-politico che ha caratterizzato il Paese nelle ultime settimane.

Per il 2013, la il Ministero degli Esteri italiano stanzierà fondi per un totale di 62.000 euro, che andranno a finanziare 14 missioni finalizzate al recupero di beni unici per tipologia ed importanza minacciati dall’azione umana e naturale. Fra i principali progetti, si annoverano lo scavo della colonia macedone e della necropoli faraonica sull’Isola di Nelson, la missione archeologica nell’Oasi di Farafra, e l’indagine archeologica nella necropoli dell’antica Tebe, a Dra Abu El Naga – Luxor.

Non solo. Le missioni finanziate coprono un ampio spettro di iniziative. Si va dal programma di raccolta di dati architettonici e archeologici del complesso solare di Niuserra ad Abu Gourab, allo scavo archeologico della città greca e romana di Soknopaiou Nesos (Dime es-Seba), nell’oasi del Fayyum, al controllo dello stato della cappella di Imhotep a Kom Madi, fino agli scavi nell’area compresa tra il Mons Claudianus e lo Wadi Hammamat, in quella dell’abitato di Bakchias, di Aswan-Kom Ombo e Tabiet el Ramlah, e nel sito di Dionysias.