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Selezione dei partecipanti Egiziani alla seconda edizione del progetto “Una nuova classe dirigente per la Sponda Sud del Mediterraneo”

Rondine Cittadella della Pace ha dato il via alla selezione dei partecipanti Egiziani alla seconda edizione del progetto “Una nuova classe dirigente per la Sponda Sud del Mediterraneo”, un progetto triennale che trae origine dagli avvenimenti delle Primavere Arabe.

L’Associazione Rondine Cittadella della Pace onlus svolge dal 1997 un ruolo attivo nella promozione di una cultura di dialogo e convivenza tramite l’esperienza del suo Studentato Internazionale. Nel borgo medievale di Rondine (AR), convivono 30 giovani provenienti da aree di conflitto o di culture diverse (Balcani, Caucaso, Medio Oriente, Africa, subcontinente indiano) che sperimentano una vita di convivenza, formazione e di studio accademico in corsi di laurea o master presso le università del Centro Italia.

In risposta alle Primavere Arabe, Rondine ha deciso di offrire il suo metodo formativo e la sua esperienza nell’educazione multiculturale ai giovani della Sponda Sud del Mediterraneo.


Il progetto “Sponda Sud” darà così l’opportunità a giovani professionisti provenienti da Tunisia, Libia ed Egitto di partecipare ad un percorso formativo semestrale: presso la Cittadella della Pace di Rondine (Arezzo), verranno svolti corsi di lingua italiana e personal training; nella seconda fase, presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento, verranno trattati i temi dello sviluppo locale e della governance.

I colloqui con i candidati egiziani si sono svolti nei giorni 7-9 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura del Cairo. I rappresentanti di Rondine sono stati ricevuti il 7 mattina dall’Ambasciatore d’Italia Maurizio Massari, il quale ha manifestato forte interesse per il progetto e ha discusso di possibili iniziative per valorizzalo al meglio, ad esempio attraverso l’organizzazione, al termine dei tre anni del progetto Sponda Sud, di una conferenza regionale al Cairo per tutti i giovani egiziani, libici e tunisini che hanno preso parte al progetto nel corso dei tre anni.