L’Ambasciatore d’Italia, il Ministro dell’Ambiente e il Resident Coordinator delle Nazioni Unite inaugurano il Museo dei Fossili e del Cambiamento Climatico nel sito di Wadi El Hitan, nel Governatorato del Fayoum.
L’Ambasciatore d’Italia in Egitto, Maurizio Massari, il Ministro dell’Ambiente, S.E. Khaled Mohamed Fahmy Abdel, e il Resident Coordinator delle Nazioni Unite in Egitto, Anita Nirody, hanno presenziato oggi nel sito di Wadi el Hitan la cerimonia di inaugurazione del Museo dei Fossili e del Cambiamento Climatico, finanziato dalla Cooperazione Italiana nell’ambito del Programma Italo-Egiziano di Conversione del Debito tramite un progetto di circa 2 milioni di dollari USA a sostegno delle aree protette egiziane realizzato da UNDP.
Il Museo, del valore di 3.5 milioni di lire egiziane (circa 500.000 dollari USA), riprendendo in pieno il profilo circolare di una duna del deserto, è stato sapientemente costruito utilizzando materiali tradizionali nel rispetto dell’ambiente. Allo sguardo del visitatore, infatti, si confonde con le dune del deserto circostante. Situato esattamente al centro del Museo vi è lo scheletro fossile di una balena gigante rinvenuto all’interno della stessa zona.
Il Museo si trova nell’area di Wadi El Hitan (Valle delle Balene, in italiano), sito naturalistico integrato nell’Area Protetta di Wadi El Rayan nel Governatorato del Fayoum, che rappresenta uno dei siti fossili più significativi al mondo e dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2005. I fossili di balena scoperti qui, nel deserto occidentale egiziano, hanno contribuito a rispondere ad alcune domande sull’evoluzione della vita sulla Terra. Grazie all’intervento pluriennale della Cooperazione Italiana nell’area, Wadi El Hitan è oggi un vero e proprio “museo a cielo aperto”, dotato di servizi essenziali per i turisti. Seguendo un suggestivo percorso distribuito su 11 stazioni dotate di pannelli illustrativi, il visitatore può ammirare fossili di balena risalenti a oltre 40 milioni di anni fa. Il Museo oggi inaugurato è quindi il fiore all’occhiello dell’intero sito ed il fondamentale punto di arrivo di tale percorso naturalistico.
Il sito di Wadi el Hitan ha beneficiato dal 2005 anche di altri interventi della Cooperazione italiana che hanno permesso di strutturarlo sino alla sua configurazione attuale, divenendo una delle principali attrattive del governatorato del Fayoum. Nel 2014, tra gli altri, è stato fornito e installato un sistema di 180 pannelli solari della capacità di 240 Wp ciascuno che ha reso l’intero sito autosufficiente dal punto di vista energetico.